“Il futuro delle camere d’hotel è il controllo vocale. Amazon Echo e Google Home sono la versione consumer di questa tecnologia. Io ce l’ho a casa mia! Questo è il futuro, la vera sfida è trovare un sistema che permetta di controllare tutti gli oggetti di brand diversi che normalmente si trovano in una stanza di albergo”. Sostiene Scott Hansen direttore di Marriott International una delle catene alberghiere più attente alle soluzioni Internet of things per i propri ospiti.
Un’altra grande catena di hotel di lusso, Hilton, sta puntando molto su “smart hotel”, il CEO di Hilton Christopher Nassetta nel corso di un incontro con gli investitori ha rivelato i dettagli di un progetto pilota che Hilton sta portando avanti “Attraverso la app, gli ospiti potranno controllare le luci, l’aria condizionata e tutti i servizi di intrattenimento presenti nella stanza. La tecnologia smart room di Hilton è proprietaria. Abbiamo investito con convinzione negli ultimi anni in questa tecnologia, inserendo anche la possibilità di fare il check in dallo smartphone, dando l’opportunità ai nostri clienti di scegliere la camera che si preferisce e aprire la porta direttamente dal telefono. Gli ospiti che aderiscono al programma fedeltà di Hilton avranno l’occasione di personalizzare il loro soggiorno in hotel con gli scenari che maggiormente preferiscono (temperatura, luci ecc..)”.
Anche Marriot prevede di utilizzare la tecnologia per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti abituali “Quello che Marriott sta cercando di fare è sfruttare i profili degli ospiti”, ha detto Hansen. “L’idea è che se io sono un membro del Marriott Rewards e le mie abitudini e preferenze sono noti, potrò trovare la stanza preparata secondo i miei gusti e con soluzioni diverse in base, ad esempio, al tipo di viaggio che sto facendo (d’affari, con la famiglia ecc). Inoltre gli ospiti possono facilmente regolare l’illuminazione, la temperatura, l’umidità, le tende ecc. usando semplicemente la voce. La presenza di sensori permette di sapere se l’ospite si alza di notte e automaticamente si accendono le luci rosse che guidano il percorso verso il bagno. Il sensore indica quante persone ci sono nella stanza e regola di conseguenza la quantità di ossigeno”.
Un altro vantaggio, ha detto, della Connected Room, è “la capacità di informare il personale dell’hotel su specifiche esigenze degli ospiti o della camera (lampadine fulminate, guasti di vario genere)”.
Hilton ha stimato che i proprietari degli hotel aderenti alla sua catena potrebbero risparmiare fino a 300 dollari l’anno per stanza sulle bollette perché le camere saranno abbastanza intelligenti da sapere quando spegnere l’aria / il calore / le luci o tirare le tende per risparmiare energia.
Inoltre, per le nuove costruzioni, “l’uso di soluzioni basate sul wifi è in realtà meno costoso rispetto all’uso dei tradizionali cavi in rame e non richiede la necessità di lunghe installazioni da parte dell’elettricista. “È un cambio di paradigma nella costruzione”, ha detto Nassetta.
“Penso che i proprietari di hotel capiscano che la tecnologia è la strada da seguire anche perchè ora i clienti si aspettano che gli hotel adottino elementi smart. Sta a noi manager delle grandi catene alberghiere dimostrare ai singoli proprietari di hotel che questa tecnologia non solo può semplificare le operazioni, ma anche aumentare il potenziale di guadagno, ad esempio attraverso il cross-selling e migliorare le opportunità di vendita e la possibilità di sfruttare i dati degli ospiti per migliorare la loro esperienza in hotel”.
Infatti un punto fondamentale da tenere sempre presente nella scelta di una soluzione smart per l’hotel è la facilità d’uso della soluzione stessa “Se, come ospite, devo lottare con la tecnologia perchè non fa quello che dovrebbe fare, o l’assistente vocale non riesce a capire i miei comandi, per esempio – questa tecnologia ha il potenziale per rendere l’esperienza più frustrante che emozionante” ha concluso il CEO di Hilton.